>Nella fisica classica ogni concetto era chiaro, limpido, intuitivo ed
>al massimo si trovava qualche complicazione matematica per risolvere
>un calcolo che comunque derivava da una sovrapposizione di effetti
>elementari.
Credo sia il caso di sfatare questo mito, nato probabilmente dal modo in cui la fisica classica (e non solo quella) viene insegnata e divulgata. Colpa anche dei fisici, probabilmente.

I concetti della fisica classica non sono affatto così immediatamente chiari, limpidi e intuitivi come si crede. Se, e quando, appaiono tali è perché ci sono stati sforzi plurisecolari per chiarirli e per portare ordine e logica, sforzi che sono nascosti nelle presentazioni attuali. Basti pensare al classico circolo vizioso:

Quand'è che un sistema di riferimento è inerziale?
Quando un corpo non soggetto a forze non è accelerato.

Quand'è che un corpo non è soggetto a forze?
Quando non è accelerato in un sistema di riferimento inerziale.

La soluzione di questo circolo ha dovuto aspettare tre secoli e superare non poche obiezioni e difficoltà. Consiglio la lettura dei libri di Jammer e il classico di Mach citati in bibliografia per vedere quali e quanti problemi concettuali si sono dovuti risolvere.

In generale, la fisica classica non è affatto intuitiva né a livello dei concetti né a quello dei risultati. Lo sembra perché ci siamo più abituati. Esistono studi fatti per determinare quale sia la nostra fisica intuitiva: per esempio, si chiede ad una persona di camminare e di lasciar cadere una palla, senza fermarsi e senza lanciarla, cercando di centrare un segno sul pavimento. Molti la lasciano cadere quando arrivano esattamente sopra il segno: mancando ovviamente il bersaglio. Evidentemente la legge di composizione delle velocità non è affatto intuitiva, il che è confermato dal fatto che la percentuale delle persone che si comportano nel modo giusto cresce all'aumentare dell'istruzione scientifica che hanno ricevuto. Ancora: si chiede ad una persona di dire in che direzione parte un corpo fatto roteare se la corda che lo trattiene si spezza. Anche qui, le risposte corrette sono una minoranza ed aumentano col grado di istruzione. Eccetera...

La fisica intuitiva è quella aristotelica. È intuitivo che un corpo si fermi se non è spinto. È intuitivo che gli oggetti "pesanti" cadano e quelli "leggeri" salgano. È intuitivo, ma è sbagliato. La fisica, e la scienza in generale, si sviluppa proprio superando le concezioni intuitive. Relatività e Meccanica Quantistica sono molto più in alto nella scala delle astrazioni e molto più lontane dall'esperienza quotidiana, ma le difficoltà di comprensione sono qualitativamente le stesse che incontrarono i nostri avi quando dovettero digerire la meccanica newtoniana.

Bibliografia:

M. Jammer, Storia del concetto di forza, Storia del concetto di massa, e Storia del concetto di spazio, Feltrinelli.
E. Mach, La meccanica nel suo sviluppo storico-critico, Boringhieri.
P. Bozzi, Fisica ingenua, Garzanti.
M. McCloskey, "Fisica intuitiva", Le Scienze, n. 178, Giugno 1983.
L. Wolpert, The unnatural nature of science, Faber&Faber.