Walter E.R. Cassani wrote(1-7-2000):

> Nella strutture ondulatorie del Neutrone e del Protone ci sono
> tutte le giustificazioni "causali" per affermare che: quando 2 Protoni
> si trovano abbastanza vicini tra loro, (1 - 4 Fermi) come per esempio
> accade nella struttura atomica del Palladio,

Falso. Al livello del massimo caricamento mai raggiunto, si ha una concentrazione di circa un atomo di idrogeno (o, meglio, deuterio) per un atomo di Pd. I nuclei di D si dispongono nei siti interstiziali della struttura cristallina cubica a facce centrate del Pd formando un reticolo simile a quello di NaCl (atomi che si dispongono alternatamente sui vertici di un reticolo cubico). Pertanto la distanza fra due atomi di D nel Pd è di circa 2 Angstrom (1 Angstrom = 10-10 metri), in effetti maggiore della distanza media fra due atomi di H nella molecola H2, e 5 ordini di grandezza (100000 volte) maggiore degli 1-4 Fermi (1 Fermi = 10-15 metri) citati. Tutto questo si verifica facilmente mediante scattering di raggi X, per cui non è in discussione1.

Il fatto è che se due atomi di D si avvicinassero ad una distanza di qualche Fermi, la teoria attuale non avrebbe alcun problema a spiegare la fusione. Questa infatti avviene a separazioni di qualche centinaio di Fermi per effetto tunnel, come si sa da una settantina d'anni2. I metodi "convenzionali" (ovvero dimostrati funzionanti) per ottenere la fusione nucleare si sforzano proprio di avvicinare i nuclei a queste distanze: la fusione calda tramite energia termica (si verifica facilmente che temperature dell'ordine del centinaio di milioni di gradi, quali si usano nei reattori sperimentali, corrispondono alla repulsione elettrostatica che si ha a queste distanze), oppure usando muoni, che "stringono" la lunghezza di legame nella molecola di D di due ordini di grandezza.

Il problema teorico con la presunta fusione fredda quindi sta tutto nel capire come facciano i nuclei di D ad avvicinarsi a distanze di un centesimo di Angstrom (= 1000 Fermi), perchè una volta raggiunta quella distanza "è fatta". Ahimé, Cassani questo punto non lo affronta minimamente. E questo significa non solo che non s'è premurato di informarsi sul problema, ma che non s'è nemmeno reso conto di qual è il problema. E pretende di averlo risolto...

Note

1. Y. Fukai, The metal-hydrogen system (Springer, 1993).
2. I primi calcoli sulle reazioni nucleari risalgono a G. Gamow (1928).