[La Repubblica - 28/4/2000] Il sit-in del palleggiatore Un giovane davanti al campo del Parma: "Malesani guarda, sono meglio dei tuoi campioni" dal nostro inviato EMILIO MARRESE ------- COLLECCHIO - Ha dormito nell'aiuola davanti al cancello del centro tecnico del Parma. S'e` svegliato col primo sole e s'e` rimesso a palleggiare, per il secondo giorno consecutivo. Bussando alla porta del paradiso. Cosi` fara` anche oggi e domani e dopodomani - promette (o minaccia) - finche' non lo faranno entrare e gli daranno la possibilita` di dimostrare che e` "la rivelazione del prossimo campionato di serie A". Si chiama Giuseppe Incatasciato, 23 anni, geometra, figlio di un ex trapezista del Circo Orfei. E` arrivato con una borsa di tela rossa da Floridia, provincia di Siracusa. Non e` una protesta, la sua, ma una proposta: "Sono il nuovo talento del calcio italiano e non me ne vado di qui finche' non mi fanno un provino". Invece di Malesani, il Parma ha avvisato la polizia. Ma lui non s'e` scoraggiato. E` ancora li`, al bordo della statale, col suo pallone da diecimila lire modello "Olanda": tacco, coscia, testa, tum tum tum. Come una goccia sulla pietra. Non chiede nulla: ha scritto tutto su un cartello e palleggia, in silenzio. Aspettando. "HO TUTTO il tempo che voglio. Ritengo di essere uno dei nuovi talenti del calcio italiano e non me ne vado finche' non mi fanno un provino. Tecnicamente e tatticamente sono gia` superiore a quelli che giocano nel Parma, anche se mi sono allenato il 5% di loro e ho saltato qualche pasto. Figuriamoci se mi alleno. Io ho visto giocare loro, sono loro che non hanno visto giocare me: quindi chiedo solo di farmi provare, non ho paura io. Loro forse". Si`, e` sufficiente per essere considerato un matto. Anche se, a parlarci, non si nota poi tanta differenza con qualcuno di quelli che dal cancellone entrano tutti i giorni. Taribo West non voleva forse dormire con il camper alla Pinetina quando Lippi gli disse che per lui non c'erano stanze in ritiro? Giuseppe, il palleggiatore folle, prima ci aveva provato col volantinaggio. Durante Reggina-Cagliari, Lazio-Piacenza e Reggina-Udinese aveva distribuito il suo curriculum in tribuna. Non avendo ricevuto chiamate, e` andato di persona. Sogna di giocare in A ed e` andato a dirlo ad una squadra di A: semplice, no? "Invece di comprare giocatori da 60 miliardi, io sono gratis. Basta che mi diano da mangiare. Che gli costa provarmi?". Cosi` semplice da sembrare pazzesco. Qualcuno ha detto che i pazzi aprono le vie che poi percorrono i savi. Non e` un calciatore mancato: "Non ho mai giocato in una squadra ma mi sono allenato in Promozione ed ero il piu` forte. A 12 anni giocavo con quelli di 30 e non ce n' era per nessuno. Sembro presuntuoso, lo so, ma conosco le mie qualita`. Faccio i 100 metri in 12 secondi e reggo 100 kg sulle spalle. Sono un'atleta vero: non ho mai avuto nemmeno rapporti sessuali, anche se al paese avevo solo l'imbarazzo della scelta. I miei muscoli sono piu` elastici di quelli di Yuri Chechi: guarda qua". Si leva la felpa e incomincia a roteare il braccio destro. "Pensate che sono matto? Va bene, il campo e` la`. Vediamo se sono matto io o loro che non mi provano. Se mi mettono dentro faccio gol a raffica. Ma sono multiruolo, posso stare anche in porta". I giocatori gli sfilano davanti nei loro macchinoni, lui li guarda a malapena. "Ah, quello sarebbe Thuram?". Non tenta di avvicinare nessuno. Nemmeno Malesani. Passa anche Caliendo, procuratore di Ortega. Magari se avesse palleggiato davanti al suo ufficio, invece che qui, chissa`: un interessamento del Middlesbrough non lo si nega a nessuno, di questi tempi. Il Parma fa finta di niente: "Se facciamo entrare lui domani ce ne sono duecento qui davanti". Ieri mattina il pallone gli e` finito aldila` del cancellone bianco e il custode non voleva piu` ridarglielo, come in parrocchia. La polizia gli ha controllato i documenti e ha chiesto informazioni al suo paese: il ragazzo e` a posto, nessun precedente, nessun ospedale che lo sta cercando. Puo` star li` davanti finche' vuole. "Io sono onesto e pulito. Mio padre fa il verniciatore, mia madre la cuoca all'Enel, mio fratello e` sposato con due figli. Abbiamo case e terreni. Io sono lo stravagante di famiglia. Al paese dicono che sono matto ma mi rispettano, perche' sanno che sono un buon ragazzo". Non gli interessa trovare lavoro, non gli interessa che Tanzi lo assuma per una delle sue stalle. No, lui vuol proprio giocare nel Parma. "Anche io ho fatto il verniciatore e mica lo sapevo fare prima: ho provato e l'ho fatto. Perche' non posso riuscirci anche qui? So anche cantare e scrivo canzoni ma mica sono andato davanti a Sanremo, io voglio giocare a calcio". E palleggia. Il calcio italiano non aveva bisogno di gente estrosa?