Subject: Entropia & disordine From: Giorgio PastoreProprio in questi giorni sto finendo di rileggere il bellissimo libro di H.B. Callen "Termodynamics and an introduction to Thermostatistics" nella seconda edizione (Wiley, NY, 1985). A suo tempo avevo studiato la termodinamica sulla prima edizione e l' avevo trovato in assoluto il miglior testo di approfondimento sull' argomento. (Infinitamente meglio di tutti i Fermi e Zemansky che continuano ad imperversare nelle aule universitarie, IMHO).Date: 09/01/2000 Newsgroups: it.scienza.fisica
Nella seconda edizione ho scoperto nel capitolo 17 (chissà, forse c'era anche nella prima ma non lo ricordo) una lucidissima esposizione dell' ambito tecnico in cui è lecito identificare entropia e disordine.
Viste le discussioni che si stanno svolgendo su un paio di threads, penso di fare cosa utile riportando un sunto dei punti rilevanti.
"disordine" = -k Sj fj log fj
dove k è una costante positiva. Questo "disordine" è massimo per microstati equiprobabili. In tal caso vale:
"disordine" = k log W
con W = numero di microstati.
Quindi, conclude Callen, "Per un sistema chiuso, l' entropia corrisponde alla misura quantitativa di Shannon del massimo possibile disordine nella distribuzione del sistema sui possibili microstati".
Qui finisco il riassunto-citazione ed aggiungo solo due commenti:
a) entropia = disordine sì, ma solo nel senso tecnico di misura del numero dei microstati accessibili al sistema isolato.
b) entropia = disordine no, se pensiamo all' ordine "macroscopico" del sistema (quello che tecnicamente si potrebbe chiamare la comparsa di un parametro d' ordine diverso da zero). Il motivo per questo è nella gran quantità di controesempi che si possono trovare appena si va al di là dei soliti gas ideali.
Giorgio Pastore
[Un interessante articolo al riguardo si trova su http://simu.ulb.ac.be/newsletters/N3I.pdf. Utile anche la pagina Entropy in the Physical Sciences ES]