Quando ad un atomo si toglie un elettrone interno, ossia un elettrone
fortemente legato, l'atomo tende a riassestarsi in stati di energia più
bassa. Questo secondo effetto è detto effetto Auger, dal nome del
fisico francese che l'ha studiato.
L'elettrone espulso o elettrone Auger, ha un'energia caratteristica
dell'elemento studiato.
L'energia in eccesso può essere emessa come radiazione elettromagnetica
(X o ultravioletta) oppure può essere ceduta a uno degli elettroni
atomici, che viene così espulso e può essere rivelato.
Tale effetto può essere indotto irraggiando il materiale con raggi
X, o con elettroni o ioni. Negli ultimi decenni ha acquistato grande
importanza come metodo analitico e nello studio delle superfici dei solidi.